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di ALESSANDRO ORSINI
Galeotto fu il ballo! Così,
riprendendo una nota frase della “Divina Commedia” di Dante a
proposito di Paolo e Francesca, si può spiegare la nascita della Confraternita “Balla che te passa”. Invitati (per meglio dire:
costretti) dalle mogli a frequentare la scuola di ballo, tre amici
cominciarono a vedersi più spesso a cena assieme, coinvolgendo mano
a mano alcuni colleghi della scuola di ballo, altri amici, amici
degli amici e così via. Si creò così un gruppo che ancora oggi si
allarga e si stringe a seconda delle occasioni, con uno “zoccolo
duro” sempre presente ed altre persone che si aggregano per singole
iniziative. Si conta che finora siano state coinvolte nelle varie
feste ed iniziative circa 200 persone.
La prima iniziativa è stata la Sant’Agnese del 1999, anche se ancora non ufficializzata con i
menù
stampati che caratterizzano ancora oggi le feste della
Confraternita: quindici persone dettero vita alla prima elezione.
Poi si cominciarono ad organizzare le feste di Carnevale, di
San
Martino, della Primavera, dell’Autunno, del Sole (quindi
dell’Estate) ma anche i veglioni di Capodanno ed altro.
“Balla che te passa”, però, non è solo goliardia e divertimento. I
soci guardano anche all’esterno, a chi non può stare allegro perché
non riesce a mettere assieme il pranzo con la cena o a chi ha
problemi di salute. Iniziative come adozioni a distanza, devoluzione
di soldi in beneficenza o l’invio di un Babbo Natale a piccoli
ricoverati o a bimbi orfani ospiti in vari istituti, non sono state
mai pubblicizzate perché per la vera beneficenza e per il vero
altruismo non sono necessarie le ribalte. Per questo non si trovano
citate nell’albo d’oro delle iniziative della Confraternita. Però ci
sono e continuano. Nell’ombra, com’è doveroso.
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